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Tag: cronicità

IL TEMPO DELLA CURA: La famiglia tra Crono e cronicità

Per la psicoanalisi la malattia non è solo sofferenza. Il sintomo, piuttosto, è “equivalente di vita”: per quanto sia ripetitivo è anche la porta del nuovo.

Il corpo sfugge, l’io frana e proprio in quell’alterità produce della vita.
Questa posizione radicale cozza con tutto il positivismo scientismo e con l’idea di parte ancora della medicina di una restituito ad integrum e apre alla possibilità  di una cura che mantenga la distinzione tra il “curare”, come intervento sulla malattia e “l’avere cura”, nel senso di occuparsi di qualcuno al di là dell’intervenire sul sintomo che presenta.

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PSICOSI E CASI LIMITE nei Disturbi Alimentari – Giornata Formativa

“Una presentazione di malato non può assolutamente essere la stessa dopo la psicoanalisi o prima della psicoanalisi”

“[…] la distinzione è radicale riguardo a ciò che, almeno in teoria, in potenza, è esigibile dal rapporto del clinico con il malato, non fosse che sul piano della prima presentazione. Se il clinico, il medico che si presenta non sa che egli stesso porta per una buona metà il carico del sintomo […], che non c’è presentazione di malato, ma dialogo fra due persone e che, senza questa seconda persona, non ci sarebbe tutto il sintomo, egli è condannato, com’è il caso per la maggior parte, a lasciare stagnare la clinica psichiatrica sulla via da cui la dottrina freudiana avrebbe voluto tirarla fuori”.

J. Lacan, Sèminaire XII, lezione del 5/5/65, inedito

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