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SOGGETTIVARE PER DE-SOGGETTIVARE – Intervento

San Marcello 29/09/2023 – Intervento all’incontro su “I Disturbi del Comportamento Alimentare: la cura di un’epidemia sociale”.

Vengo a parlarvi, in conclusione di questo incontro in cui si è fatto un po’ il punto sullo stato dell’arte dei percorsi di cura, sulle difficoltà ma anche sui meriti, sulle cose riuscite, sull’impegno sempre presente da parte di tutti gli attori in campo per affrontare questa piaga sociale, questa epidemia appunto come recita il titolo e come abbiamo sentito dalle descrizioni e dai numeri presentati dai colleghi, vengo a parlarvi di quello che è il ruolo e il posto degli Enti del Terzo Settore che, come Associazione Heta, rappresentiamo qui e al tavolo di coordinamento regionale.

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DISTURBI ALIMENTARI – Intervento per l’inaugurazione di Villa Oasi

Inaugurazione della Comunità residenziale per DCA Villa Oasi a San Marcello – 8 aprile 2022.

Siamo qui come referenti del terzo settore al coordinamento regionale per i disturbi alimentari e rappresentiamo al tavolo le associazioni che a vario titolo si interessano dei disturbi alimentari nelle Marche. Nostro obiettivo è far si che venga data voce a tutti gli attori in campo e che si possa superare, prima o poi, la distinzione tra pubblico e privato sociale per costruire una rete realmente operativa nel campo dei disturbi alimentari.
Il mio contributo di oggi verterà principalmente su quella che è la novità e per alcuni il traguardo che i disturbi alimentari hanno ottenuto entrando a far parte dei LEA, i livelli essenziali di assistenza. Quali sono le origini di questo e quali le possibili conseguenze.

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PERCHÉ NON CELEBRIAMO IL FIOCCHETTO LILLA – Disturbi Alimentari

Non celebriamo la giornata del fiocchetto lilla.

Non celebriamo la giornata del fiocchetto lilla perché non dividiamo le persone per colore o per presunta patologia, e chiunque svolga un lavoro clinico sa perfettamente che o si ascolta il disturbo o si ascolta l’essere umano che c’è dietro.

Non abbiamo organizzato eventi per il fiocchetto lilla perché si sta rischiando di fare di una causa propria la propria causa, ed è irresponsabile per chiunque si occupi di dolore umano assecondare questa deriva verso un altro, ennesimo, ideale.
Quando una persona di fronte a noi soffrirà di un qualcosa, faremo di tutto perché se ne occupi, ma non gli consiglieremo mai di celebrarlo.

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DORA.NEWS Psicoanalisi e altro – in collaborazione con Heta

HETA e DORA.NEWS organizzano in collaborazione eventi, conferenze, seminari legati alla psicoanalisi e tutto ciò che ad essa afferisce.

Dora è un portale tematico, DORA.NEWS, con materiali audio-video, lezioni, testi, recensioni, traduzioni, interviste. Intervengono psicoanalisti, operatori della salute mentale, scrittori ed altre figure interessante al campo della psicoanalisi.

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DAMA – Disturbi Alimentari Movimento Analitico

Laboratorio di riflessione e approfondimento sui disturbi alimentari.

Il Centro Heta e l’Associazione Fort-Da hanno dato vita a DAMA, una rete di comunicazione, studio e trattamento dei disturbi dell’alimentazione di orientamento psicoanalitico. Il gruppo di lavoro ha alla base la psicoanalisi lacaniana e orienta la sua politica e la sua clinica a partire dall’etica.

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IL TEMPO DELLA CURA: La famiglia tra Crono e cronicità

Per la psicoanalisi la malattia non è solo sofferenza. Il sintomo, piuttosto, è “equivalente di vita”: per quanto sia ripetitivo è anche la porta del nuovo.

Il corpo sfugge, l’io frana e proprio in quell’alterità produce della vita.
Questa posizione radicale cozza con tutto il positivismo scientismo e con l’idea di parte ancora della medicina di una restituito ad integrum e apre alla possibilità  di una cura che mantenga la distinzione tra il “curare”, come intervento sulla malattia e “l’avere cura”, nel senso di occuparsi di qualcuno al di là dell’intervenire sul sintomo che presenta.

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LAVORARE CON I SOGGETTI: deterapeuticizzare

L’orientamento di lavoro di Heta con i soggetti e il ruolo delle figure non medicali nella cura. Intervento alla prima edizione del Festival del Paesaggio organizzato dalla Cooperativa Frontiera Lavoro.

“Cominciamo dalla parola che ho letto sul programma, che ci ricorda quanto sia importante la “desanitarizzazione”, se così possiamo chiamarla, e ci suggerisce anche quanto sia difficile, per il significante terapeutico e per la medicina in toto, farsi da parte una volta che si è entrati in gioco.

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FAME D’AMORE – Dire tutto per dire niente sui DCA

Considerazioni sulla trasmissione di RAI3: “Fame d’amore”. Come parlare dei disturbi alimentari?

C’è un troppo nelle parole e nelle immagini di certi prodotti televisivi che circolano ultimamente relativamente ai disturbi alimentari. Prendiamo a spunto la serie intitolata Fame d’amore” trasmessa da RAI 3 in seconda serata e che è ora alla sua seconda edizione. Non è l’unico prodotto televisivo sul tema, ma certamente quello più studiato per sensibilizzare il pubblico a comprendere cosa “sta dietro” un disturbo alimentare come l’anoressia, la bulimia, l’obesità, il disturbo d’alimentazione incontrollata e tutte le altre forme di disagio psichico che si manifestano attraverso il cibo.

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PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE? DCA e prevenzione

Quando si tratta di affrontare il tema della prevenzione nel campo della salute mentale, e più specificamente dei disturbi alimentari, l’argomento diventa immediatamente complesso e controverso.

La Prevenzione, nel campo della salute pubblica, è oggetto di molta attenzione, di importanti investimenti e di molteplici campagne informative e di sensibilizzazione per le varie patologie a cui possiamo essere soggetti: dalla prevenzione del tumore al seno, alla prevenzione della sclerosi multipla, dalle malattie rare alle leucemie infantili e via dicendo.

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DAI CORPO ALLA TUA IDENTITÀ: lo specchio e l’insostenibile

“Lei cercava di vedere se stessa attraverso il proprio corpo. Per questo stava così spesso davanti allo specchio. E avendo paura di essere sorpresa dalla madre, gli sguardi allo specchio avevano il marchio di un vizio segreto. Quello che l’attirava verso lo specchio non era la vanità bensì la meraviglia di vedere il proprio io. Dimenticava che stava guardando il quadro di comando dei meccanismi del corpo. Credeva di vedere la sua anima che le si rivelava nei tratti del suo viso. Dimenticava che il naso non è che l’estremità di un tubo che porta aria ai polmoni. In esso vedeva l’espressione fedele del proprio carattere.
Si guardava a lungo e a volte la contrariava vedere sul proprio viso i tratti della madre. Allora si guardava con più ostinazione, cercando con la forza della volontà di cancellare la fisionomia della madre, di sottrarla, così da far rimanere solo ciò che era lei stessa. Quando ci riusciva, era un momento di ebbrezza: l’anima saliva sulla superficie del corpo, come quando un equipaggio irrompe dal ventre della nave, riempie tutto il ponte di coperta, agita le mani verso il cielo e canta”.

Milan Kundera, L’insostenibile leggerezza dell’essere, Adelphi, Milano 1989.

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